
Cosa c’è da sapere per aprire un microbirrificio?
Quando si ha la passione per un qualcosa, il desiderio sarebbe quello di poter trasformare il proprio hobby in una vera e propria attività lavorativa, per potersi dedicare a tempo pieno a ciò che più si ama fare. Questo ultimamente accade spesso con la birra artigianale e pertanto decine di appassionati, da un momento all’altro, decidono di dar spazio al loro sogno e di aprire un microbirrificio.
Cos’è un microbirrificio
Chi è appassionato di birra sempre più spesso si trova ad assaggiare delle birre artigianali di alto livello, dalle più svariate provenienze e molto spesso dalle marche sconosciute. Un microbirrificio, difatti, è una piccola realtà imprenditoriale che come attività ha quella della produzione della birra. Parliamo però di un prodotto il cui ciclo produttivo si basa totalmente sull’alta qualità e non sulla quantità. Per far ciò le lavorazioni della materia prima ed i processi di produzione sono molto curati e complessi e di conseguenza anche i volumi che ne conseguono, a differenza dei birrifici industriali, sono parecchio limitati.
Perché aprire un microbirrificio
Per produrre una birra di alta qualità, attenzione, non occorre avere solo tanta passione ed essere degli estimatori di questa bevanda. La produzione della birra – soprattutto di quella artigianale – prevede un’elevata competenza ed una conoscenza specifica ed approfondita della materia prima. Se pensate di poter aprire un microbirrificio solo perché siete dei “buoni bevitori”, lasciate perdere questa avventura perché potrebbe rivelarsi contro producente. Un microbirrificio comporta dei coste sostenuti e tanta necessità di tempo e di energia. Spesso questa attività viene espletata come un secondo lavoro, in modo che chi la intraprende abbia già un’entrata economica certa e sicura col quale auto sostentarsi.
Come aprire un microbirrificio
Assodato che si sia in possesso delle capacità tecniche e delle conoscenze agricole per poter intraprendere la produzione di birra artigianale, il primo punto da prendere in considerazione è l’aspetto burocratico da seguire per dar vita a tale attività. La legislazione prevede, difatti, che un microbirrificio debba seguire le stesse regole e disposizioni che sono in vigore per i grandi impianti. Rientrando la produzione di birra nel settore alimentare, i passaggi iniziali da compiere sono i seguenti:
- Si deve aprire una partita Iva, con Codice Ateco 11.05.00 (ossia quello riferito alla “Produzione di birra”)
- Bisogna iscriversi al Registro delle Imprese della Provincia di propria competenza
- Ci si deve iscrivere a Inps e Inail (questo vale anche per i propri eventuali dipendenti)
- E’ necessario trasmettere Scia e Segnalazione Certificata di Inizio Attività al Comune
- Ci si deve dotare di Sab e HACCP per la somministrazione di alimenti e bevande
- Bisogna richiedere le autorizzazioni all’Asl
- Bisogna ottenere la licenza all’Agenzia delle Dogane (Ufficio Tecnico Finanze), che si occupa delle accise sull’alcool
A tutto ciò non dobbiamo dimenticare che, essendo la birra un alimento, ci sono molte altre norme che bisogna rispettare a partire dai controlli che devono essere fatti sull’origine e sulla purezza della materia prima, all’igiene che si deve rispettare nei locali di produzione e stoccaggio della birra. Ci sono poi gli obblighi sullo smaltimento dei rifiuti, sulle emissioni provocate dagli impianti, sull’etichettatura, la normativa sulle scadenze e così via.
Quanto costa aprire un microbirrificio
Se pensate di diventare ricchi con un birrificio, non vorremmo infrangere i vostri sogni, ma non ci sperate più di tanto. I guadagni, purtroppo, derivanti da tale attività – proprio in considerazione del tempo e del lavoro necessari per produrre una birra d’eccellenza che fanno sì che i volumi siano piuttosto contenuti – sono molto bassi, anche se spesso chi decide di dedicarsi a tale lavoro lo fa più per soddisfazione personale che come forma di investimento. Di solito, come partenza, per coprire il costo dell’impianto di produzione e quello della linea per l’imbottigliamento, a cui vanno ovviamente aggiunte le spese per la cella frigorigera e quelle per gli altri accessori, il costo della materia prima e quello dei vari materiali, si dovrà possedere un capitale iniziale di almeno 200.000 euro.
I numeri dei microbirrifici in Italia
Già molte persone nel nostro paese, nonostante le possibili difficoltà e la disponibilità economica per lo start up, hanno aperto un proprio microbirrificio: ad oggi, si parla di circa 650 società attive. I consumi di birra in Italia sono attualmente in aumento, per cui ci sono ottime prospettive anche per le eventuali nuove aziende che si cimenteranno in tale impresa. Per chi avesse bisogno di supporto nell’apertura di un microbirrificio, ci sono realtà specializzate in grado di assistere passo dopo passo chiunque necessiti di consulenza professionale. Al sito www.comeaprireunmicrobirrificio.it si possono trovare tutte le informazioni basilari e i riferimenti dei contatti a cui rivolgersi per ricevere assistenza.