L’acqua è un bene prezioso per l’uomo e la natura

L’acqua è un bene prezioso per l’uomo e la natura

L’acqua è un bene prezioso per l’uomo e la natura, nonché una risorsa indispensabile e limitata che favorisce lo sviluppo economico, agricolo e sociale del nostro Paese.

L’Italia, rispetto agli altri Paesi europei, ha una condizione positiva sia in termini di disponibilità teorica di risorse idriche che di disponibilità effettiva pro capite. Ogni italiano ha a disposizione 980 m3/anno, una quantità superiore alla media europea.

L’acqua e l’agricoltura formano da sempre un binomio inscindibile: il settore agricolo è quello che su scala mondiale utilizza la maggior parte delle risorse idriche; essa, tramite l’irrigazione, ne costituisce la principale fonte di uso. Nel nostro Paese, il settore agricolo assorbe circa la metà (48%) dell’intera domanda di acqua del Paese, seguito da quello civile e industriale con quasi un quinto (19%) e dagli usi energetici per il 14%.

Allo stesso tempo la disponibilità di acqua incide fortemente sui processi produttivi agricoli condizionando gran parte delle produzioni sia in termini di quantità che di qualità del prodotto: essa permette un incremento della produttività, che abbinata alla gestione idrica sostenibile e ad un’attenta amministrazione del suolo, contribuisce a garantire una produzione agricola ottimale sia per il consumo diretto che per la vendita commerciale, generando inoltre surplus economici che sono necessari a risollevare le economie rurali, soprattutto per le aree meno dotate di risorse idriche dove la maggior parte delle colture sono possibili solo grazie all’irrigazione.

L’agricoltura irrigua dunque assicura i risultati produttivi necessari, garantendo il soddisfacimento dei fabbisogni alimentari della popolazione mondiale, in continua crescita: si pone quindi come uno strumento di fondamentale importanza ai fini delle disponibilità alimentari.

L’agricoltura irrigua ha, inoltre, un carattere multifunzionale sul territorio e produce esternalità positive e beni pubblici ambientali:

  • protezione del suolo dai fenomeni di erosione e desertificazione;
  • conservazione di specie migratorie protette;
  • vivificazione del reticolo naturale (biodiversità, qualità delle acque);
  • ricarica delle falde;
  • scopi ricreativi e culturali e patrimonio paesaggistico, storico e architettonico.

A cura di S. Luzzi Conti