Riscaldamento globale e condizionatori d’aria, come aiutare l’ambiente nel prossimo futuro

Riscaldamento globale e condizionatori d’aria, come aiutare l’ambiente nel prossimo futuro

Nei prossimi anni la temperatura media del pianeta sarà destinata a salire.

Gli scienziati affermano che anche nelle ipotesi più ottimistiche (ed anche nel caso migliore in cui si rispetti totalmente le regole dell’accordo di Parigi sul clima) la temperatura salirà almeno di un grado e mezzo per la fine di questo secolo.

Sembra poca cosa ma in effetti tale cambiamento nella temperatura media del pianeta è già sotto gli occhi di tutti: le conseguenze dell’aumento di temperatura sono all’ordine del giorno.

L’aumento del livello dei mari e della forza degli eventi atmosferici come uragani, maremoti e inondazioni è dovuto soprattutto alla crescita della piovosità media. Uno scenario che interesserà il pianeta nelle generazioni future.

Sono molte le istituzioni che stanno cercando di correre ai ripari, col supporto di molti studi da parti di università prestigiose. I calcoli non sono semplici: quantificare i cambiamenti e la chiave per capire quali soluzioni prendere ma anche per sapere con precisione quali sono le vere alternative per limitare maggiori conseguenze ambientali.

Già molte università sono al lavoro su tale tema.  Per esempio, l’università del Wisconsin Madison ha provato a calcolare l’impatto che una maggiore temperatura media possa avere sulla nostra salute e soprattutto sull’ambiente.

Da tale studio si deduce che già nel breve periodo si prevede più di un migliaio di morti all’anno (Stati Uniti orientali) direttamente riferiti al global warming.

Morti, collegate direttamente all’aumento del clima ed alle conseguenze nefaste che ciò porterà.

 

Come è possibile invertire la rotta? Cosa è possibile fare da subito?

Sembra strano ma tra gli innumerevoli studi ve n’è uno che tocca un argomento tanto comune quanto spesso sottovalutato.

Tale cambiamento è già in atto e investirà nel prossimo futuro molti aspetti della nostra vita anche da quelli più banali e sotto gli occhi di tutti.

Se la temperatura media è destinata ad alzarsi: quale impatto avranno i condizionatori e il loro consumo di energia sulle nostre vite?

Un lavoro pubblicato su Plos medicine e ha messo sotto attento studio il maggiore uso di climatizzatori e impianti di condizionamento: un fattore spesso tralasciato e non studiato adeguatamente da studi precedenti.

La maggior parte dei condizionatori attuali installati nelle abitazioni, locali pubblici e industrie non rispetta le più stringenti norme di politica energetica e ambientale.

Da tale inadeguatezza degli impianti odierni deriva un maggiore uso di corrente generata da per lo più da fonti non rinnovabili come i combustibili fossili.

I condizionatori sempre più necessari e potenti, nel futuro saranno sempre più presenti in tutti i centri urbani del mondo. Purtroppo, in tale crescita è possibile intravvedere il classico gatto che si morde la coda.

A maggiori condizionatori per raffreddare, corrisponde una maggiore necessità di bruciare combustibile: ciò causerà un circolo vizioso da cui sarà difficile uscire.

Ritornando al nostro studio, i modelli matematici utilizzati nello studio hanno previsto che il 3,8% del totale aumento di PM2,5 complessivo e 6,7% dell’aumento di ozono sarebbero dovuti principalmente all’uso condizionatori ambientali.

Come sappiamo tali particelle di PM contribuiscono in maniera determinante a creare un effetto serra sopra le regioni industrializzate.

È il cosiddetto annoso problema dei condizionatori. sempre più indispensabili nell’immediato futuro date le alte temperature e le prolungate stati e sempre più responsabili e maggiore inquinamento. un semplice esempio ma da qui è possibile partire per capire come sarà possibile evolvere una nostra politica ambientale. una politica più vicina alle vere necessità dell’ambiente.

È veramente tutta colpa dei condizionatori?

Assolutamente no, la tecnologia di per sé non è cattiva o buona. funziona per uno scopo ben preciso in tal senso fa il suo dovere.

Facciamo qualche esempio:

il problema è come noi alimentiamo qualsiasi nostra attività, spesso per produrre energia abbiamo bisogno di bruciare grande quantità di carbone, petrolio o ai tipi di risorse non rinnovabili.

Ed è appunto qui che sa risiede il problema: è l’alimentazione elettrica ovvero la fornitura di energia che è la base dell’inquinamento di tali dispositivi.

Si rende necessario ripensare globalmente la politica è energetica su cui basiamo le nostre attività.  Installare impianti fotovoltaici sulle proprie abitazioni o anche in luoghi esposti per la maggior parte del tempo alla luce solare, diventa fondamentale.

Parliamo ad esempio una piattaforma petrolifera.

Questi sono luoghi controversi spesso associati a una strumentalizzazione che l’uomo fa verso la natura ma anche in questo caso la corretta gestione il problema ambientale può portare a soluzioni estremamente interessanti. Pensiamo alla necessità degli operatori di rimanere protetti nell’operare in un ambiente difficile e pericoloso come una piattaforma offshore. In questi casi l’unica soluzione e predisporre ambienti sicuri e refrigerati.

Per esempio un’azienda italiana di Bergamo, la Refrind ha studiato  attentamente Il problema riuscendo a creare con una tecnologia tutta italiana buona serie di refrigeratori industriali e condizionatori per quadri elettrici capace di coniugare alta efficienza con la possibilità di funzionamento con risorse rinnovabili.

Questo è uno dei tanti esempi in cui è possibile cambiare anche in un ambiente come quello dei produttori di petrolio è possibile arrivare con un cambiamento green.

Immaginiamo le condizioni di lavoro dei condizionatori industriali per oil&gas,  sottoposti alla salsedine a temperature estreme d’inverno e a caldo infernale durante l’estate.  Il consumo di energia è enorme, mantenere climatizzate tali postazioni può essere estremamente dispendioso, ma anche qui le cose stanno cambiando sempre di più si fa ricorso a pannelli solari per alimentare i dispositivi nelle situazioni più difficili e vi sono aziende che lavorano costantemente per migliorare tale situazione.

La migliore speranza è lo sviluppo di politiche green a più livelli, anche dove l’ottimizzazione non  ancora arrivata o tarda ad arrivare. I campi d’applicazione di tali politiche sono innumerevoli e ancora molto è da fare per migliorare il nostro ambiente, anche in settori poco conosciuti o particolari come quelli visti in precedenza.