Cos’è la cessione del quinto dello stipendio e come calcolarla
Capita molte volte di avere una necessità economica più grande delle proprie possibilità e quindi l’unica soluzione è quella di chiedere necessariamente un prestito ad un istituto di credito.
Una tipologia di prestito che sta prendendo sempre più piede in Italia è la cessione del quinto dello stipendio. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questo particolare genere di prestito, chi può richiederlo, come si calcola e tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Cos’è la cessione del quinto
La cessione del quinto è un particolare tipo di prestito o finanziamento di denaro che il soggetto ricevente si impegna a rimborsare in rate mensili che potranno essere di un valore massimo pari ad un quinto dello stipendio mensile netto. Esso può avere una durata massima di 10 anni, mentre quella minima non è solitamente minore a 2 anni.
Il pagamento delle rate viene eseguito direttamente con trattenuta in busta paga. Questa modalità di pagamento è più sicura perché chi eroga il prestito incorre in un rischio di insolvenza delle rate davvero bassissimo, dato che il versamento lo eseguirà il datore di lavoro e non il debitore stesso.
Calcolo cessione del quinto
Per il calcolo della cessione del quinto è quindi determinante lo stipendio del lavoratore (o la pensione del pensionato). Considerando che l’importo massimo che si richiede in prestito determina la rata (assieme ad altri fattori come durata, frequenza rata e tasso), nel caso di una cessione del quinto il calcolo è al contrario. Infatti sapendo che il valore della rata è già determinata a priori, il massimale del prestito non potrà essere deciso da chi richiede la somma ma sarà una cifra derivata dalla rata.
Considerando che per il calcolo di rata e importo massimo di un prestito le formule sono piuttosto complicate, è preferibile utilizzare quei simulatori online che, in basse allo stipendio netto e tasso di interesse della cessione del quinto, calcolano qual è l’importo massimo richiedibile del prestito, mostrando anche il relativo piano di ammortamento.
Lo stipendio mensile netto
Dunque per il calcolo della rata del prestito in cessione del quinto, si prende in considerazione lo stipendio mensile netto, e non il lordo. Nella pratica si fa una media di tutte le mensilità che il soggetto richiedente percepisce in un anno, senza considerare tutte le ritenute presenti in busta paga.
Questo vale a dire che chi prende tredici o quattordici mensilità, dovrà considerare il totale della retribuzione netta annuale e dividerla per dodici per ottenere lo stipendio netto da tenere in considerazione per il calcolo della cessione del quinto.
Inoltre, come da D.P.R. 28 luglio 1950, n. 895 che regolamenta la cessione del quinto, il calcolo dello stipendio netto viene eseguito considerando i tre anni antecedenti quello in cui si esegue la richiesta di finanziamento.
Il ruolo del datore di lavoro
Il ruolo del datore di lavoro nel prestito della cessione del quinto è fondamentale. Infatti egli deve accettare la richiesta di destinare un quinto dello stipendio del richiedente alla banca che ha erogato il prestito.
Nel contempo l’azienda datrice di lavoro è quindi obbligata a versare i soldi della rata alla banca ma solo fino a quando esiste una busta paga. Infatti in caso di dimissioni del dipendente o di licenziamento, il datore di lavoro non sarà più obbligato a versare la rata della cessione del quinto.
Tuttavia, in caso di cessazione di lavoro, il datore di lavoro sarà tenuto a trattenere tutti ciò che deve al lavoratore (ultimo stipendio, TFR, ferie non godute, eventuali ulteriori mensilità maturate) per versarlo al creditore che ha erogato il prestito in cessione del quinto.
Chi può richiederlo
I soggetti che possono richiedere il prestito devono chiaramente avere il requisito di avere un lavoro. Sia i dipendenti privati che della pubblica amministrazione possono richiedere di pagare la rata della cessione del quinto con ritenuta in busta paga.
I lavoratori con contratto a tempo determinato possono chiedere la cessione del quinto, purchè la data relativa all’ultima rata da pagare rientri nel periodo di lavoro del contratto di laoro temporaneo in essere.
Anche i pensionati possono ottenere un prestito in cessione del quinto. Il requisito in questo caso è che il soggetto in pensione non abbia più di 90 anni al momento del completamento del pagamento delle rate del prestito.
Chi può erogarlo
La legge che regolamenta chi può erogare il prestito in cessione del quinto dello stipendio sono il DPR 180/1950 ed il testo unico bancario d.lgs 01/09/1993 n. 385.
Nel testo unico bancario, si evince che tutte le banche autorizzate da Banca d’Italia e gli intermediari finanziari iscritti all’albo redatto ad hoc dalla stessa Banca d’Italia, hanno la possibilità di prendere in carico ed accettare una richiesta di prestito in cessione del quinto.