Sindrome primaverile: cos’è e come affrontarla
È risaputo che la primavera è una stagione che per molte persone significa rinascita e buonumore, tuttavia, a contrario, per altre persone si traduce in un disturbo depressivo, la cosiddetta “sindrome primaverile”. In genere, questo malessere ha una durata di poche settimane, tuttavia è bene non sottovalutarlo.
In poche parole, la primavera è una stagione che potrebbe celare alcune inside e, proprio per questo, non è vista di buon occhio.
Che cosa è la sindrome primaverile?
Molto spesso si sente parlare, anche in televisione, della cosiddetta sindrome primaverile, ma di cosa si tratta precisamente? In poche parole, la sindrome primaverile, nota anche come SAD, è un problema che si verifica in concomitanza con la stagione primaverile (tra aprile e maggio) e colpisce ben tre milioni di italiani, specialmente coloro che hanno una predisposizione genetica oppure hanno già affrontato disturbi depressivi. I sintomi della SAD sono diversi, come ad esempio la sensazione di stanchezza e sonnolenza, insonnia, episodi di tristezza non correlati ad un evento effettivamente accaduto (oppure dovuti ad un episodio avvenuto in un periodo passato da molto tempo), inappetenza, agitazione, difficoltà ad addormentarsi e in alcuni casi anche il calo della libido. Tutti questi disturbi, anche se non dovessero presentarsi congiuntamente, devono essere considerati come una sorta di campanello d’allarme ed è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base per chiedere una consulenza.
Le cause della SAD
A questo punto potrebbe essere del tutto lecita la domanda: ma qual è la causa di questo disturbo? La depressione dovuta alla primavera può avere diverse cause. In genere, però, è dovuta al cambiamento climatico che si verifica con il passaggio repentino dal freddo tipico della stagione invernale al primo tepore. In alcuni soggetti, l’organismo fatica ad adattarsi a tali cambiamenti. L’orologio biologico, infatti, deve adeguarsi alle giornate che si allungano e regolare anche il metabolismo. Bisogna considerare anche che il passaggio all’ora solare è correlato alla maggiore produzione di melatonina e serotonina, responsabili anche dell’umore instabile e dell’insonnia. Inoltre, le temperature e le condizioni climatiche durante i mesi primaverili, sono mutevoli. Si passa dai temporali al caldo in una sola giornata e ciò ha effetti anche sul cambiamento dell’umore.
Trattare la depressione primaverile
Per affrontare al meglio la stagione primaverile e combattere il malessere ad essa correlato, è possibile ricorrere a diversi metodi. Ad esempio, si possono assumere degli integratori di vitamine e minerali (ferro, vitamina C, magnesio o multivitaminici) che consentono di migliorare l’equilibrio dell’organismo. È fondamentale anche avere un’alimentazione regolare, consumando preferibilmente frutta e verdura di stagione, per fare il pieno di micronutrienti. Potrebbe essere molto utile anche dedicarsi ad un hobby o uno sport, come le passeggiate in mezzo alla natura, sia a piedi che in bicicletta; la lettura di un buon libro in riva al mare oppure in un giardino o in un parco; lo yoga all’aria aperta. Tuttavia, se la depressione sembra essere un problema invalidante, che impedisce di compiere le azioni quotidiane e se non si riesce a trovare un valido rimedio, potrebbe essere indicata una terapia psicologica da intraprendere con l’aiuto di un professionista.